La Blefaroplastica, più comunemente nota anche come chirurgia estetica delle palpebre, è una procedura di chirurgia estetica che ha come obiettivo la riduzione della lassità cutanea ovvero la pelle in eccesso delle palpebre o per asportare il grasso sotto gli occhi (borse agli occhi), creando così una piacevole armonia del complesso palpebra-sopracciglio. La pelle perde elasticità durante l'invecchiamento e diventa rugosa. Negli ultimi anni abbiamo imparato a capire che l’invecchiamento palpebrale a volte riguarda la perdita di tessuto e pertanto le tecniche di ringiovanimento viso più adatte possono non essere volte alla rimozione di tessuto in eccesso. Il medico deve essere bravo a capire, durante la visita, se il paziente potrà trarre giovamento da un intervento estetico per ringiovanire il viso.
La blefaroplastica, come la maggior parte degli interventi di chirurgia estetica è una procedura personalizzata. Per questo è fondamentale una attenta anamnesi patologica e farmacologica per capire se il paziente assuma farmaci che possano controindicare l’intervento, o che debbano essere sospesi qualche giorno prima. Prima di sottoporsi all’intervento di blefaroplastica è necessario evitare di assumere sostanze che possano provocare effetti collaterali. È il caso dei farmaci anticoagulanti e antiaggreganti (per esempio l’aspirina), i quali dovrebbero essere sostituiti con altri farmaci durante le due settimane che precedono e che seguono l’intervento. Questo perché, trattandosi di un intervento chirurgico, presenta pur sempre dei rischi. Infine, non è da sottovalutare qualsiasi intervento di make-up (come ad esempio rossetto, smalto etc.), perché è necessario avere un'idea ottimale del normale colorito corporeo nel corso dell’operazione.
L’intervento chirurgico di blefaroplastica consiste, nell’asportazione della cute in eccesso, e dell’adipe sottocutaneo che crea quegli antiestetici rigonfiamenti delle palpebre. Le ferite chirurgiche sono sapientemente nascoste all’interno delle pieghe naturali e risultano, una volta guarite, quasi invisibili. Una volta rimosso il tessuto in eccesso si procede alla coagulazione di eventuali vasi sanguigni e successivamente vengono applicati dei sottilissimi fili di sutura e dei cerotti che devono rimanere in loco per 5-7 giorni. Il paziente avrà particolare cura nel non bagnare le ferite durante questo periodo. E’ possibile che i cerotti si sporchino di sangue nelle ore successive dopo l’intervento chirurgico, non è una complicanza grave, e solitamente è risolvibile con un leggero tamponamento e poi con la sostituzione dei cerotti. Se il sanguinamento persiste è opportuno contattare il chirurgo per un controllo.
L’immediato post-operatorio è caratterizzato da ecchimosi e gonfiore delle palpebre, fenomeno riducibile con l’apposizione di ghiaccio e con l’assunzione di posizioni semi-sedute durante le prime notti dopo l’intervento chirurgico. L’assunzione peri-operatoria di cortisone può aiutare a ridurre l’edema postoperatorio. Il fastidio è generalmente controllabile con i normali analgesici e non necessita di terapie intramuscolari o endovenose. Questo va via via riducendosi sino a scomparire del tutto nel giro di 2-7 giorni. I lividi vanno via via attenuandosi sino a scomparire del tutto in circa 5-10 giorni. Il gonfiore soprattutto mattutino può persistere anche per 15-30 giorni, a seconda della predisposizione individuale del paziente. I punti di sutura si rimuovono in genere dopo 5-7 giorni. Le cicatrici possono rimanere arrossate e ispessite sino ad un paio di mesi, per poi via via assottigliarsi e schiarirsi. Sarà cura indispensabile del paziente applicare quotidianamente una crema schermo solare totale sulle cicatrici per almeno sei mesi, per evitare la pigmentazione delle stesse.
I rischi della blefaroplastica sono a breve e a lungo termine. Tra quelli a breve termine ci sono il sanguinamento postoperatorio, che può arrestarsi con una lieve compressione o avere necessità di una termocoagulazione chirurgica, e l’infezione delle ferite, molto rara se il paziente assume regolarmente la profilassi antibiotica. I rischi a lungo termine sono: la formazione di cicatrici ipertrofiche o antiestetiche, migliorabile con varie tecniche; il lagoftalmo, o scleral show, cioè la retrazione della palpebra superiore o inferiore data dalla cicatrizzazione, che lascia intravedere una porzione bianca dell’occhio che normalmente non è visibile; hollow eyes, ovvero l’aspetto “vuoto” dei tessuti attorno al bulbo oculare, a causa dell’asportazione esagerata del tessuto adiposo orbitario.
Non vi sono controindicazioni assolute a questo intervento, nonostante sia sempre necessaria una accurata visita preoperatoria e un colloquio sulle aspettative del paziente. Tra le controindicazioni relative troviamo: trattamento recente del 1/3 superiore del viso con tossina botulinica, in quanto il sollevamento dell’arcata sopraccigliare può falsare la quantità di tessuto da rimuovere; l’aspetto “vuoto” della palpebra e la mancanza di cute in eccesso: è necessario in questo caso orientarsi verso altre tecniche di ringiovanimento orbito-palpebrale.
Il risultato è definitivo dai 2 ai 6 mesi postoperatori. Le cicatrici, se ben curate e protette dal sole, risultano praticamente invisibili ad occhi aperti e poco o per niente visibili ad occhi chiusi. L’obiettivo della blefaroplastica è quello di restituire all’occhio un aspetto più giovane, armonizzandolo con l’arcata sopraccigliare. Il risultato migliore è quello naturale.
I costi sono variabili a seconda che si trattino le palpebre superiori o inferiori, con o senza l’assistenza di un anestesista, e variano dai 700 ai 1000 euro per palpebra.
Oltre alla blefaroplastica chirurgica propriamente detta esiste oggi una tecnica mini-invasiva (blefaroplastica non chirurgica) con la quale si ottengono risultati molto soddisfacenti anche se non comparabili a quelli di una blefaroplastica chirurgica: la Plasmachirurgia. Il laser-plasma è uno strumento che crea delle micro-lesioni sulla parte più superficiale della cute, che agiscono sia stimolando la rigenerazione del collagene sottocutaneo, migliorando l’elasticità della pelle, sia facendo retrarre la cute trattata, “accorciando” di fatto la palpebra. Il trattamento di blefaroplastica senza bisturi è meno invasivo e può essere effettuato con la sola applicazione di una crema anestetica. La sua durata è di circa 45-60 minuti, ed è ripetibile dopo 30-45 giorni. Il discomfort o sconforto post-operatorio è molto limitato, si manifesta con fastidio alla zona trattata, edema palpebrale che si risolve in 2-4 giorni e arrossamento cutaneo, mascherabile con il trucco. E’ raccomandato utilizzare una crema antibiotica sull’area trattata per 2-3 giorni e successivamente una crema solare anche colorata, con fattore protettivo totale, per i sei mesi successivi. Non vi sono complicanze quali lividi o sanguinamento. I costi variano dai 300 ai 500 euro a seduta, a seconda dell’ampiezza dell’area trattata.
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