Otite barotraumatica – come prevenirla e come curarla

 27 giugno 2018 | Articoli scientifici
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Otite barotraumatica

Quante volte vi sarà capitato di soffrire di mal d’orecchio dopo un volo in aereo??
Il mal d’orecchio in aereo, noto anche col termine di otite barotraumatica, è un fenomeno molto
comune durante il decollo e soprattutto all’atterraggio, sono situazioni il più delle volte benigne,
ne possono soffrire numerose persone sia adulti che bambini.
E’ causato da una differenza di pressione repentina che si instaura tra le strutture interne
dell’orecchio ( in particolare l’orecchio medio) e l’ambiente esterno.

L’orecchio medio

E’ una cavità posta all’interno dell’osso temporale la cui funzione è quella di amplificare le onde
sonore e trasmetterle all’orecchio interno.
E’ delimitato esternamente dalla membrana timpanica che lo separa dall’orecchio esterno e
posteriormente dall’orecchio interno, che contiene la coclea e l’apparato vestibolare.
Nell’orecchio medio è presente la catena degli ossicini martello, incudine e staffa, che
trasferiscono le vibrazioni del timpano ai liquidi dell’orecchio interno sotto forma di onda sonora.
Fisiologicamente l’orecchio medio contiene aria, ha una sua pressione interna che è normalmente
uguale a quella atmosferica, è connesso con il rinofaringe, porzione posteriore del naso, tramite
la tuba di Eustachio, un condotto virtuale a riposo, che in particolari condizioni si apre
permettendo il passaggio di aria dal cavo orale all’orecchio medio, andando così
ad eguagliare la pressione interna con quella ambientale.
Oltre la funzione aerodinamica, la tuba permette il corretto deflusso del muco normalmente
presente sulla mucosa tubarica, evita inoltre il passaggio di agenti patogeni dal faringe, impedisce
ai normali rumori del corpo (respiro, voce, battiti del cuore, deglutizione) di andare a battere
direttamente sul timpano.
E’ un condotto lungo circa 35-45 mm nell’adulto, si divide in una parte ossea e una cartilaginea, nel
bambino la tuba è più corta e di diametro minore.
La tuba di Eustachio si apre con gli atti deglutitori, con la masticazione, con gli sbadigli e anche
attraverso la manovra di Valsalva o manovra di compensazione, che consiste nel tapparsi il naso,
tenere la bocca chiusa e spingere l’aria nella porzione posteriore della gola determinando
l’ingresso di aria ad alta pressione nell’orecchio medio.
La sua apertura avviene mediante la contrazione dei muscoli peristafilini ( muscolo tensore ed
elevatore del palato).

Fattori predisponenti il barotrauma

In caso di otite barotraumatica le tube di Eustachio non riescono a compensare un cambiamento
repentino tra la pressione dell’orecchio e la pressione atmosferica, pertanto tale squilibrio
pressorio che viene a crearsi mette in tensione la membrana timpanica, retraendola e rendendola
meno efficiente nella trasmissione dei suoni .
Nel caso dei voli aerei il cambiamento di pressione è dovuto alla brusca variazione di quota, sia in
salita che in discesa.
Ci possono essere delle condizioni predisponenti quali infiammazioni a carico dell’orecchio,
sinusiti, raffreddori, allergie nasali, nelle quali le tube di Eustachio non riescono ad aprirsi
adeguatamente per compensare la variazione di pressione.
Altri fattori scatenanti possono essere: le escursioni in montagna o le immersioni subacquee, otite
o altre infezioni dell’orecchio, lesioni del timpano, la presenza di una deglutizione atipica, nella
quale vengono reclutati gruppi muscolari sbagliati durante la deglutizione e possono variare le
pressioni nel rinofaringe, patologie nasali come deviazioni del setto, poliposi, presenza di adenoidi,
riniti allergiche, virali e batteriche.
Questa condizione può interessare con maggior frequenza anche neonati e bambini, perché in
questa tipologia di pazienti la tuba di Eustachio ha un diametro inferiore rispetto a quella
dell’adulto ed è più corta e, di conseguenza può bloccarsi con maggior facilità.

I sintomi più frequenti sono:

dolore alle orecchie o otodinia, è il primo segnale
ovattamento monolaterale o bilaterale o sensazione di orecchio tappato
acufeni, ronzii o fischi
calo dell’udito o ipoacusia

Complicanze

  • Otiti
  • Rottura della membrana timpanica
  • Febbre
  • Perdita dell’udito
  • Dolore ricorrente
  • Vertigini ricorrenti
  • Sanguinamento dalle orecchie o otorragia.

Come si diagnostica?

La diagnosi si basa inizialmente sulla raccolta anamnestica della sintomatologia, se il dolore o il
calo dell’udito sono scaturiti dopo un volo aereo, si dovrebbe sospettare un barotrauma.
La conferma diagnostica si ha attraverso una visita otorinolaringoiatrica con esame otoscopico
che evidenzia una velatura o una retrazione della membrana timpanica, può individuare anche la
presenza di un versamento retrotimpanico.
Tra gli esami strumentali, l’esame audiometrico dimostra la presenza di un deficit uditivo di tipo
trasmissivo, di lieve-media entità e l’esame impedenzometrico con timpanogramma spostato sui
valori negativi o di tipo C, indicativo di una disfunzione della tuba.
Per escludere la presenza di un otite o di una perforazione della membrana timpanica è necessario
sottoporsi a visita specialistica.

Come prevenirla?

Bisogna adottare dei semplici accorgimenti quali:
masticare una gomma o succhiare una caramella, sbadigliare e bere a piccole dosi, in modo da
favorire l’apertura e la chiusura della tuba di Eustachio, così da pareggiare i livelli pressori.
Se il paziente è affetto da rinite è opportuno assumere dei decongestionanti nasali in spray prima
del volo, circa un ora-30 minuti prima, è consigliato rinviare il volo aereo in caso di raffreddori
importanti o otiti acute.
Si può effettuare la manovra di Edmonds consistente nello sporgere la mandibola in avanti
e farla scivolare e contorcere in avanti e indietro, da un lato all’altro, la manovra di Valsalva
(descritta precedentemente) , la manovra di Toynbee consistente nel chiudere le narici, bere un
sorso d’acqua e deglutire, la manovra di Lowery e cioè deglutizione col naso chiuso.
Nel caso di bambini molto piccoli è opportuno l’uso del ciuccio.
Si può anche utilizzare un dispositivo a palloncino ( Otovent) che viene fatto gonfiare con una
narice .

Come si cura?

L’evoluzione del disturbo avviene in genere spontaneamente verso la risoluzione in pochi giorni.
Il trattamento può essere sintomatico, mirato a risolvere il dolore e l’infiammazione
somministrando analgesici e antinfiammatori o gocce otologiche ad azione antalgica, antibiotici o
cortisonici in caso di flogosi e antistaminici per ridurre la produzione di muco.
La perdita di udito è quasi sempre temporanea.
E’opportuno rivolgersi allo specialista qualora la sintomatologia non dovesse risolversi
autonomamente nell’arco di pochi giorni.

Se hai bisogno di un appuntamento contatta il centro al numero 079 270753

Autore(i)

Dott.ssa Maddalena Bennardo
Dott.ssa Maddalena Bennardo
SPECIALISTA IN OTORINOLARINGOIATRIA

Specializzazioni

Otorinolaringoiatria

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