Se per la protezione della pelle non mancano campagne di informazione, prodotti cosmetici, ecc, meno attenzione viene data alla protezione degli occhi, i quali, però, sono anch’essi esposti ai potenziali effetti dannosi dovuti al sole.La causa del danno è la stessa: i raggi ultravioletti.
Nelle ore centrali della giornata i raggi del sole arrivano perpendicolari e quindi risentono di meno del filtro dell’atmosfera, a differenza di altri orari in cui sono più inclinati e quindi più filtrati.Questo significa che la quantità di uv che arrivano sulla pelle, ma anche agli occhi è maggiore e, infatti, i danni sono più o meno gli stessi.Gli uv hanno un effetto negativo che si può manifestare con un danno acuto come l’ustione delle palpebre, che rientra ancora nell’ambito dermatologico, o delle cellule epiteliali della superficie della cornea.Si tratta di cheratocongiuntivite attinica, un principio di scottature che provoca bruciore e rossore degli occhi.Può essere di diversa gravità e se è particolarmente forte bisogna andare al pronto soccorso oculistico.
Ma i danni agli occhi possono anche manifestarsi nel tempo, soprattutto nelle persone che amano l’abbronzatura e stanno a lungo esposti al sole. In questi casi è possibile notare danni cronici già alla fine della stagione estiva.
Inoltre è bene stare attenti se si rientra in alcune categorie ritenute più a rischio, in quanto esposte molto spesso al sole e ai raggi ultravioletti.Tra questi ci sono senz’altro i pescatori.
Vediamo nel dettaglio quali parti dell’occhio risultano particolarmente sensibili ai raggi ultravioletti.
Il cristallino, che per sua natura tende a opacizzarsi e sviluppare la cataratta. Il sole accelera e aggrava questo processo.
La retina e in particolare la macula. Questo tipo di danno porta alla maculopatia, che comporta la degenerazione della parte più nobile della retina che serve per avere una visione centrale distinta.La retina può subire anche un danno acuto causato dal guardare direttamente il sole. Sono sufficienti 10 secondi per provocarsi una lesione della retina con danni irreversibili. Da non confondere con l’accidentale sguardo che si dà al sole o a una fonte di luce, che altera momentaneamente la visione.
I nevi dell’occhio presenti nella congiuntiva e nella coroide, che come quelli della pelle, se fortemente stimolati possono degenerare.
Inoltre non sono da sottovalutare gli occhi chiari, già in precedenza operati, per esempio di cataratta, o con patologie pregresse della retina, perché sono considerati più sensibili e più a rischio.Anche gli occhi dei bambini sotto i 10 anni necessitano di una corretta protezione.
Vista l’importanza della protezione solare anche nei riguardi degli occhi sarebbe opportuno, nelle ore centrali della giornata, stare al chiuso, poiché l’ombra non garantisce protezione, dal momento che i raggi uv vengono riflessi dalle superfici come il mare, la sabbia o la neve.A differenza delle pelle che richiede l’applicazione ripetuta di creme protettive, per riparare gli occhi è sufficiente indossare un paio di occhiali da sole che però devono avere dei requisiti, il più importante è la presenza di un filtro per gli uv.
Gli occhiali a norma sono riconoscibili dal marchio Ce, che significa a norma della Comunità europea.Vanno in assoluto evitati gli occhiali con lenti colorate senza queste caratteristiche, poiché possono a loro volta creare un ulteriore danno.Infatti l’iride e in particolare la pupilla rappresentano il sistema di protezione naturale del nostro occhio e quando la luce è intensa la pupilla tende a stringersi per farne entrare meno.Avviene l’esatto contrario se indossiamo un paio di occhiali scuri, senza filtri uv. In questo caso la pupilla percepisce meno luce e si dilata, lasciando così entrare più raggi ultravioletti e creando un danno maggiore di quello che verrebbe creato ad un occhio nudo.
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