Le 4 notizie fondamentali sull’ecografia mammaria

 3 ottobre 2018 | Articoli scientifici
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Ecografia mammariaTi è mai capitato sotto la doccia di toccare un bozzo nel seno?
O di sentirne uno più dolorante e gonfio dell’altro?

Tua cugina ha letto su internet che dipende dall’ovulazione e che non è nulla di grave. La vicina di casa ha una zia che si è accorta di star male proprio con quei sintomi.

Se non ti è mai capitato e non ne hai mai sentito il bisogno allora è inutile continui a leggere.
Se non ti interessa sapere quando e per chi è fondamentale fare un’ecografia mammaria allora questo articolo non fa per te.
Meglio continuare ad affidarsi alla cugina che ha trovato la risposta rassicurante che speravi, poco importa chi l’ha scritta e con quali basi.

E se ti dicessi che nelle donne il tumore in assoluto più frequente è quello della mammella?
Il tumore della mammella riguarda il 30% della popolazione femminile.

Forse ora ho la tua attenzione.

Se vuoi davvero sapere se potresti avere un problema e se, una volta che avrai finito di leggere, potrai pensare di chiamare per un controllo, allora sei nel posto giusto.

Sei pronta? Allora poche ciance, partiamo subito e facciamolo dalle basi.

#1 Cos’è l’Ecografia Mammaria?

Insieme alla mammografia, è l’esame di primo livello per la diagnosi precoce del tumore al seno.

Ok, abbiamo capito che è molto utile, ma è doloroso?
Assolutamente no! È un esame totalmente indolore e non invasivo. Non vengono somministrati farmaci durante la procedura, quindi tranquilla, nessuno ti pungerà se tra le tue paure c’è quella degli aghi!
È un esame che possono fare tutti, è priva di radiazioni ionizzanti e si basa sull’emissione di ultrasuoni a bassa frequenza e alta intensità, per cui, anche in gravidanza risulta sicuro e si può ripetere senza rischi.

#2 Come funziona?

Abbiamo detto che non è doloroso, che in un attimo sei fuori e che hai l’immediata risposta se hai fatto bene a preoccuparti o meno. Ora vediamo come si effettua.

Viene eseguita con la paziente sdraiata sul lettino a torace scoperto con le braccia flesse sopra la testa così da appiattire la ghiandola mammaria.

Abbiamo detto che nessuno ti pungerà con un ago e che non sarà doloroso, vediamo allora con che strumento si esegue la visita.
L’esame si avvale dell’uso di una sonda ecografica che viene passata sul seno cosparso di un sottile strato di gel acquoso che, facendo ben aderire la sonda alla cute, consente di visualizzare in tempo reale sul monitor immagini di qualità.
Si può fare in qualsiasi giorno del ciclo mestruale, anche se viene preferita la fase post-mestruale (quinto e dodicesimo giorno del ciclo).

Gli ultrasuoni emessi dalla sonda sono riflessi in maniera differente a seconda del tipo di tessuto che incontrano all’interno della mammella. Ciò permette di stabilire la natura solida (noduli benigni o maligni) o liquida (cisti) di un eventuale nodulo e la vascolarizzazione mediante l’uso del Power Doppler.
Dura circa 20 MINUTI. Ci metteresti più tempo a scegliere che pizza ordinare!

#3 Perché fare un’ecografia mammaria?

È consigliabile farla una volta all’anno, a meno che non si scoprano dei noduli sospetti durante l’autopalpazione.
Il motivo è molto semplice: rappresenta nelle donne fino ai 35/40 anni, sintomatiche e non, l’esame di primo livello per lo studio e la diagnosi precoce delle patologie a carico della mammella.

Perché si utilizza l’ecografia mammaria e non la mammografia? Perché nelle donne di quella fascia di età il tessuto ghiandolare è più denso, e quindi radiologicamente mal esplorabile. Con l’ecografia, infatti, si ottengono maggiori informazioni rispetto a quelle che potrebbe fornire una mammografia.

Vediamo ora quali sono gli altri casi nei quali l’ecografia mammaria è utile oltre il normale controllo annuale:

  1. Donne in gravidanza con lesioni mammarie sospette alla visita clinica.
  2. Valutazione di addensamenti presenti alla mammografia.
  3. Studio della mammella operata (quadrantectomia o mastectomia con o senza ricostruzione).
  4. Diagnosi e monitoraggio in caso di mastite e ascesso mammario.
  5. Ausilio per effettuare prelievi bioptici di lesioni palpabili e non palpabili.
  6. Studio della patologia mammaria nell’uomo (diagnosi differenziale tra ginecomastia o tumore mammario in pazienti con addensamenti o noduli mammari monolaterali e/o bilaterali).
  7. Controllo protesi mammarie.

#4 Quando è poco efficace?

L’ecografia mammaria abbiamo detto che è il primo esame per indagare lo stato di salute del seno, ma ci sono dei casi in cui può risultare poco efficace.
Un medico con scarsa esperienza nel campo potrebbe non riuscire a cogliere piccoli segnali che invece un occhio allenato riconosce subito.
Non solo, l’esame è meno sensibile nello studio di mammelle a struttura adiposa.
Infine, non è specifica per lo studio di micro-calcificazioni.

E ORA, CHE SI FA?
Sono contenta sia arrivata fino a qui, ora ti rimane solo una cosa da fare: chiamare e prendere un appuntamento.
La sola lettura di questi consigli non ti leverà il dubbio e non risolverà da solo il problema, ma al contrario una visita tempestiva può fare la differenza.
Ora sai che non fa male, quanto può esser utile e che la risposta è immediata. Non hai scuse per rimandare ancora.

Se hai bisogno di un appuntamento contatta il centro al numero 079 270753

Autore(i)

Dott.ssa Gabriella Farris
Dott.ssa Gabriella Farris
SPECIALISTA IN RADIODIAGNOSTICA, SENOLOGIA E SCREENING MAMMOGRAFICO

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